Quello non sono io

“Quello sono io” – workshop Il racconto del sé

Nelle giornate del 23 ottobre e dell’8 novembre 2019 si è svolto al Liceo Artistico della Villa Reale di Monza Nanni Valentini il workshop “il racconto del sé” curato da Denis Brotto (ricercatore dell’Università di Padova) all’interno del più ampio progetto di corso di aggiornamento rivolto a tutti gli insegnanti di Audiovisivo Multimediale d’Italia “Saperi, strumenti e policies per l’integrazione del cinema e dell’audiovisivo a livello nazionale” (progetto MIUR / MIBAC che il Liceo Sello di Udine si è aggiudicato).

Sotto la guida del nostro docente abbiamo preso in esame una serie di opere visive (pittura, fotografia, illustrazione) ma soprattutto audiovisive sul tema dell’autoritratto e dell’autobiografia. Individuando una sorta di genere cinematografico che si è sviluppato negli ultimi 30 anni a partire da alcuni casi emblematici di narrazione autobiografica (Agnes Varda, Marco Bellocchio).

Il percorso teorico ha affrontato i temi del diario, dell’auto-fiction, dell’autoritratto collettivo con opere quali Life in a Day di R. Scott, oppure dell’auto-racconto trasposto attraverso la vita di un altro (il caso di Hubert Robert per Aleksandr Sokurov). Poi è stato chiesto ai partecipanti di elaborare un pitch rispetto alla propria idea di video-saggio da produrre.

PITCH_La tecnologia cambia la vita

Durante le due settimane tra un incontro e l’altro personalmente ho sentito l’esigenza di stilare una scaletta perché mi sono reso conto che il mio progetto era disorganico e poco centrato rispetto al tema che mi ero prefissato.

Autoritratto (sceneggiatura)

Con il titolo di “Autoritratto” questo è il materiale  provvisorio messo insieme nei giorni 1-3 novembre.

Nella seconda giornata di lavoro ci siamo confrontati su quanto prodotto ed è emerso nella discussione che la mia proposta risultava troppo rigida nella scansione dei capitoli / temi, che sarebbe stato meglio sia eliminare alcune parti poco efficaci, che le basi musicali, inserite più come un “riempitivo” che con finalità di supporto al senso complessivo del video.

Quindi dopo una serie di aggiustamenti sono arrivato alla versione definitiva che presento qui sotto.

La scelta di cambiare il titolo allude alla frase di un ipotetico osservatore che guardando una vecchia fotografia dice indicando “quello sono io” riconoscendosi. La declinazione in un tono più intimistico cerca di avvicinare lo spettatore rispetto alla “freddezza” della prima versione. Seppure molte parti sono rimaste immutate il trattamento in post-produzione e il registro sonoro adottato vogliono contribuire alla maggiore empatia.

La frase di Giuseppe Chiari compariva in una sorta di fumetto di una sola pagina che avevo fatto ai tempi dell’Istituto d’Arte sull’elaborazione grafica del mio volto, prendendo spunto da alcune vignette metalinguistiche realizzate da Milo Manara nel suo “Le avventure africane Giuseppe Bergman” (1980-82).