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Ciao Flash

Con l’inizio del 2021 il Flashplayer di Adobe non sarà più aggiornato e supportato, quindi non sarà più disponibile nelle nuove versioni dei vari browser e le pagine web che ancora contemplano contenuti Flash diventeranno irraggiungibili (in realtà non visibili i contenuti Flash, mentre le pagine html che li contengono saranno sempre visibili).

Secondo le stime attualmente il 2% dei contenuti online è ancora realizzato con questa tecnologia. Noi però non siamo interessati più di tanto alle motivazioni tecniche di questo processo (la rete per sua natura si evolve e chi ci opera deve per definizione essere aperto al cambiamento): il nostro è un resoconto emotivo e personale. Un saluto, appunto.

Ho scoperto il software Macromedia Flash sulle riviste per smanettoni alla fine degli anni ’90. Nella primavera del 2004 decido di frequentare un corso di 30 ore presso il cfp Bauer di Milano perché mi pare che la curva di apprendimento sia molto ripida e non riesco, come invece in altri casi, a fare da solo.

Il nostro docente (di cui non ricordo il nome) è un giovane grafico molto simpatico che in poco tempo riesce a darci le basi. Io tra l’altro provengo dal mondo pc Windows mentre al corso usiamo Mac (doppia difficoltà – non fosse altro per capire come funzionano quei c*** di mouse rotondi!). Riesce addirittura a farci fare un piccolo progetto chiamato “Luna Pork” nel quale raccogliamo con un minimo di senso le varie esercitazioni svolte, le varie funzioni del programma apprese: disegno vettoriale, animazione per interpolazione, nidificazione di simboli, gestione della linea temporale e un minimo di programmazione.

Dato che Flash produce di suo una pagina html che contiene il “filmato” (così si chiama il contenuto realizzato in Flash) ma senza alcuna possibilità di gestione della pagina stessa, decido di studiare (questa volta da solo) anche un minimo Dreamweaver: il software di Macromedia dedicato al web design che permette di pubblicare dal suo interno via ftp i file una volta pronti. Oltre ovviamente a tutta una serie di altre opportunità.

Si, perché la procedura era questa: realizzare tutti i contenuti in locale, testarli sempre in locale, correggerli e poi inviare il tutto al server del provider.

Poi se ti accorgevi di un errore in un testo o una immagine, oppure il tuo cliente cambiava idea su un colore, dovevi fare tuttodaccapo, creavi la copia corretta in locale e inviavi al server remoto, dove il file veniva sovrascritto. Un lavoraccio.

Ma in un mondo nel quale non esisteva la navigazione web da mobile, con modem analogici e risoluzioni monitor abbastanza standardizzate, non c’erano alternative. I clienti delegavano tutto il lavoro, ma non c’era nemmeno la possibilità di strutturare un minimo di redazione o gruppo di lavoro con differenti accessi e privilegi che interveniva sul materiale pubblicato. Questo almeno nelle piccole e piccolissime realtà come la nostra, di artigianato digitale. 

Forse il mio primo sito in Flash l’ho creato lo stesso anno del corso, per un’amica artista che vive a New York: Domenica Bucalo. Come sempre buttandomi nel lavoro e imparando facendolo. Poi il mio personale e quello di tanti amici artisti, come ad esempio Emanuele Magri o Raffaele Di Somma. Ma le cose digitali, e del web in particolare, tendono ad evolvere molto rapidamente, e di questi progetti non rimane più traccia online, o quasi.

Flash permette di creare contenuti in animazione vettoriale ma anche contenuti interattivi grazie al linguaggio di programmazione ActionScript. Ma nel passaggio tra la versione di AS 2.0 e 3.0 non riesco più a starci dietro, nonostante mi capiti addirittura di tenere io stesso corsi FSE sull’uso di Flash e Dreamweaver e non solo di farci “giocare” i miei studenti dell’istituto d’arte di Giussano durante le normali lezioni.

Poi Adobe acquisisce Macromedia, nel frattempo Steve Jobs decreta che Flash deve essere bandito dal web perché non compatibile con quello che sarà il futuro della navigazione, il mobile (e aveva ragione), e per l’affacciarsi di nuovi standard, tra cui l’HTML5 (e per problemi legati alla vulnerabilità). 

Per qualche anno ActionScript 2.0 e 3.0 convivono, poi il primo non sarà più disponibile. Flash inizia a diventare obsoleto per la realizzazione di contenuti web e rimane solo come software di animazione vettoriale. Oggi è diventato Adobe Animate. Ma nessuno si sognerebbe di realizzare un sito internet con questo strumento.

Si iniziano a diffondere i CMS… e io, inizialmente a malincuore, mi adeguo. Ma questa è un’altra storia.

Possiamo ancora vedere online contenuti Flash? Non so per quanto tempo. Ma prima che sia troppo tardi ho registrato una breve navigazione della versione 2005/2006 del mio sito personale grazie al servizio Wayback Machine di Archive.org. si tratta di un incredibile archivio della storia del web: digitando un indirizzo si accende a una linea temporale dove sono segnati dei riferimenti: in quelle date (decise a caso) è presente una sorta di registrazione di quello che era lo stato di allora del sito in questione. Successivamente si aprirà un calendario che ci riporta addirittura giorno e ora del materiale salvato. Teniamo presente che quei file non sono più su nessun server, sono stati cancellati, sovrascritti, modificati. La cosa ha dell’incredibile: vale la pena provare.

 

L’immagine di copertina di questo articolo è una elaborazione di risorse Pixabay.